venerdì 30 ottobre 2015

SAMHAIN

Samhain, capodanno celtico, è passaggio, soglia, conclusione e inizio.
E' conclusa la stagione del verde e inizia la vita del seme, il suo tempo nella terra prima della sua futura vita di pianta.
Samhain è il tempo dell'ultimo raccolto, degli ultimi frutti, i più dolci e ricchi che ci sosterranno nel lungo inverno.
Ed è l'inizio dell'attesa, del tempo interiore della preparazione, del buio. Il tempo in cui i semi dimorano nella terra quieta.
E' il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perchè possa compiersi la nascita.

Tempo prezioso e necessario.

Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.
Soglia di questo passaggio, del limitare tra vita, morte e vita, Samhain è porta aperta fra le dimensioni del tempo e delle esistenze.
Custode di questa soglia è Ecate, antica dea che ne detiene le chiavi.
Nella danza della vita, Smahain è per noi il tempo del ritiro, dell'interiorità, l'occasione di andare nelle profondità del nostro essere. Per farlo, abbiamo bisogno di spogliarci di ciò che è esteriore, di lasciar andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza. E' l'inizio del tempo in cui stiamo con noi stessi, per ritrovare il nostro nucleo prima di riaffacciarci di nuovo al mondo. Samhain è quindi il tempo in cui il semestre scuro comincia. È la fine del ciclo agricolo e della raccolta finale. Qualunque cosa lasciato nei campi dopo Samhain, è proibito raccoglierlo poichè ora appartiene agli spiriti della natura. È giunto il tempo di prepararsi per l'oscurità che verrà. È tempo di concludere qualsiasi commercio non finito in estate, è tempo di saldare i debiti e i crediti ed eventualmente di riscuotere gli interessi.
È una delle due " notti degli spiriti ", l'altra è Beltaine. È quando il velo fra i mondi si assottiglia e la comunicazione fra noi e le anime erranti dei morti si fa più facile.
I fatati e gli spiriti sono particolarmente attivi in questa notte.
Si hanno le visioni e si traggono gli auspici e si fanno le divinazioni.
È egualmente uno dei tanti momenti di onorare e ospitare gli antenati morti.
Le preghiere e gli alimenti sono lasciati sui gradini della porta ed i portelli degli altari sono lasciati aperti e le sedie supplementari sono messe fuori. I focolari sono puliti ed i focolari domestici sono riaccesi da un falò comune sacro che è acceso per sfregamento.
Il dio e la dea patroni di questa festa sono  Dagda  la Morrigan.






Fonte: www.ilcerchiodellaluna.it

martedì 4 febbraio 2014

UNA ROSSA AL MUSEO

Oggi alla pinacoteca di Brera ho visto questo quadro:


Lo so, l'immagine non è gran che, la foto è stata fatta di straforo....
Ad ogni modo si intitola ovviamente Madonna col Bambino.
Però nulla in cielo o in terra potrà convincermi che quella donna sia la madre di Gesù.

Guardate: i suoi capelli sono chiaramente rossi.
La Madonna è spesso ritratta inspiegabilmente bionda, ma mai rossa.
E rossi sono i suoi abiti, rossi e verdi.
Rosso per il peccato, verde per accomunarla ai precristiani miti pagani legati alla Madre Terra.
In altre parole, per demonizzarla.

Questa donna è Maria, si, ma non colei che è detta la Vergine.
E' Maria detta la Maddalena.

Certo che è lei!
E' tanto evidente da essere persino superfluo puntualizzarlo!!!!

Ma Maddalena non può aver un figlio. Non può perchè prima di tutto era una prostituta e dunque quel bambino sarebbe il figlio di puttana (pardon, il "nato da donna") più ritratto della storia. E poi perchè siccome è stata riabilitata, con tante scuse per averle dato del mignottone per quasi 2000 anni, allora quel figlio deve avere un padre.
Un padre vero, biologico. Un padre umano.

E ahinoi, tutte le dita puntano verso un uomo che Uomo non è.
Povero Cristo.
Questa è la sua vera morte, non quella sulla croce.
Essere un uomo-non-uomo.

sabato 16 febbraio 2013

ANCORA ARTE....

Continuiamo il nostro escursus artistico :-)
Vedo alcune somiglianze rilevanti tra il dipinto di cui parliamo e altre opere di Leonardo.
Confrontate queste opere:


Il primo è il nostro quadro, gli altri due sono tre le opere più famose di Leonardo, La Vergine delle Rocce e un particolare dell' Ultima Cena, in particolare la parte che ritrae l'apostolo accanto a Gesù (che ho tolto per rendere l'immagine più chiara).

Ora.

Tutte tre le figure corrispondono all'idea di Leonardo su come si dipinge una donna. "Le donne si devon raffigurar con atti vergognosi, le gambe insieme ristrette, le braccia raccolte insieme, teste basse e piegate di traverso" (Trattato della Pittura)

In particolare, a dire il vero, mi colpisce l'Ultima Cena: questo dovrebbe essere un uomo, ma ha la testa piegata di lato, gli occhi bassi e le mani giunte proprio come Leonardo insegna che vada dipinta una donna.

Ora guardate il nostro quadro e la Vergine delle Rocce. Il profilo è assolutamente identico così come l'inclinazione del capo. Inoltre tutte e tre le teste hanno la medesima minuscola scriminatura a V sulla fronte, che sembrerebbe dividere i capelli. Questo sembrerebbe deporre a favore del fatto che il nostro quadro potrebbe davvero essere opera del Maestro di Vinci, o che quantomeno ci sia il suo forte influsso (aveva forse fatto i disegni preparatori?).

L'altra cosa che mi colpisce è che la donna nel nostro quadro e la figura dell'Ultima Cena abbiano entrambi i capelli rossi, fatto singolare (la palestina pullula di pel di carota, notoriamente....) e associato a Maddalena.
Quindi, nell'Ultima Cena abbiamo un discepolo ufficialmente maschio, ma ritratto come una donna e coi capelli di Maria. Ora.... non è per dire... ma come è possibile che tra tanti storici dell'arte non ci sia nessuno che abbia avuto un dubbio? giusto un sospettuccio???

Inoltre, benchè io sia consapevole che quando si comincia su questa strada, si possano interpretare i fatti in mille modi e ognuno in palese contrasto col precedente........... bene, è notoria la pittoresca teoria che dice che pur mancando il calice - il Graal -  sul tavolo della Cena di Leonardo il Maestro lo abbia voluto simboleggiare separando la figura di Gesù e di... Maddalena.... in modo da formare una V, antico simbolo della coppa, del ventre femminile e del femminino sacro (ho tracciato parte della linea sul dipinto per evidenziare questo concetto).

Adesso guardate il nostro quadro.
Seguite la linea della croce di Giovanni, scendete fino al piano cui è appoggiata, risalite sul collo dell'agnello e su su, fino alla scollatura dell'abito di Maria. Lo vedete?

Ecco qui:

Il calice.
Di più:  il calice che contiene un neonato.
Più chiaro di così...........

Incroyable, n'est-ce pas?????




mercoledì 13 febbraio 2013

SUI QUADRI

Ecco, giusto perchè sto leggendo un libro in argomento (Fiona McLaren, La Cospirazione DaVinci, Newton Compton 2012) e per rispondere al commento di Ely al post precedente......

Ok premettiamo: non sono una storica dell'arte, ne presumo di sapere cosa passasse nella testa di Leonardo, ne tanto meno ritengo che una cosa sia vera solo perchè Leonardo l'ha (o pare averla) dipinta. Però ci sono alcune curiose coincidenze nei suoi dipinti che val la pena di sottolineare, poi ognuno sia libero di interpretarle secondo la propria idea, volontà o sensibilità.

Il libro di Fiona McLaren prende l'avvio da un quadro, venuto in possesso di suo padre attorno agli anni '60.
Il quadro rappresenta una Madonna con bambino, San Giovannino e un agnello.

Eccolo:
Ci sono molte cose che si possono dire su questo dipinto, ma la prima in assoluto è che il bambino in braccio alla madre ha un Fleur de Lys dipinto sull'aureola. E' onestamente la prima cosa che ho notato. Il Fleur de Lys è un simbolo legato a Maria Maddalena ed alla sua supposta discendenza, perciò chi dice che questo quadro rappresenti la Madonna con Gesù? Forse si tratta di un'altra Maria.......

Questa supposizione sembra essere "confermata" anche da altri elementi... non prove ma sicuramente indizi.

1. La donna ha i capelli rossi, caratteristica sovente associata a Maddalena (forse per via del peccato)

2. I vestiti della donna sono verdi e rossi, mentre la Madonna è sempre ritratta vestita di bianco e celeste

3. Il fiore in mano alla donna è - a quanto pare - un garofano, simbolo nel medioevo del lutto (è forse una donna in lutto per una perdita?). Pare inoltre che il garofano, nei dipinti del Quattro e Cinquecento fosse usato come riferimento al matrimonio (il che ha un senso, trattandosi di una madre con suo figlio). Per ultimo, la parola carnation (inglese per garofano) deriva etimologicamente da carnalis (latino medievale) col senso di "del medesimo sangue", o discendenza.

Mont Saint Victoire con Aix ai piedi
4. Il paesaggio retrostante le figure in primo piano sembra essere diciamo congruente con la zona di Aix en Provence, essendo il massiccio bianco alle spalle di Maria (forse) una rappresentazione del monte Sainte Victoire con la città di Aix ai suoi piedi, visibile ancora (ma non in questa foto purtroppo) la chiesa gotica di Saint Jean de Malte. E' nota la tradizione che vuole Maddalena in Provenza nei primissimi anni dopo la crocifissione.

Questo quadro, di cui non si conosce l'autore con precisione, è stato attribuito alla "scuola di Leonardo da Vinci" ma la sua proprietaria non esclude che possa esservi la mano del Maestro stesso.

Vediamo perchè nel prossimo post :-)

lunedì 11 febbraio 2013

MARY HATH CHOOSEN - a volte ritornano...

Ho fatto una scoperta.
Vabbè non è la ruota ne l'acqua calda, ma mi ha elettrizzato!
Non sono certo la prima che lo nota, ma ieri sera l'ho notato per la prima volta e sono rimasta..... bè scioccata.

Vado a spiegare.

Nelle pagine di questo blog relative a Maria Maddalena ho pubblicato la foto di una vetrata di una chiesa, Kilmore Church, in Scozia. Tale vetrata raffigura un uomo che tiene per mano una donna incinta. La vetrata è questa:


E il mio commento indicava che sebbene non si potesse dire chi fosse la donna, l'iconografia dell'uomo è talmente evidente da non necessitare alcun commento.
MA mi era sfuggito, anche per via delle foto pubblicate su internet, un dettaglio importantissimo: l'iscrizione sotto i piedi delle due figure.

Tale iscrizione recita: "Mary hath choosen that good part whom shall not be taken away from her".

Quando ieri sera l'ho letta per la prima volta per intero, mi è venuto un colpo.
Perchè basta leggere le Scritture, le scritture canoniche per capire.

Il vangelo di Luca. Gesù è arrivato alla casa di Betania abitata da Lazzaro e le sue sorelle Marta e Maria. Marta si occupa di fare gli onori di casa, mentre Maria si siede ai piedi di Gesù per ascoltare le sue parole. Marta si lamenta che lei sola deve lavorare mentre Maria sta li a non fare nulla. Gesù risponde:

"Marta, Marta! tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta." (Lc 10, 41-42)

Le stesse parole iscritte sotto la vetrata.
Dunque lungi dall'essere un mistero l'identità di questa donna!! Anzi, l'autore ci sta dicendo a chiarissime lettere che - come minimo!! -  si tratta di Maria di Betania. Che poi Maria di Betania e Maria Maddalena siano considerate da molti la stessa persona è storia arcinota.

E aggiungerei come nota personale... vedete la potenza, il potere, la magnificenza di accostare queste parole ad una donna incinta!!!! La parte migliore che si è scelta Maria le ha dato un figlio nel grembo. La parte migliore forse addirittura E' quel figlio nel grembo.

Povera, povera Maria calunniata!!



venerdì 17 agosto 2012

MA VOI LO SAPEVATE...

... che nel canone neo testamentario sono incluse 3 lettere di Giovanni?

Secondo me non lo sa nessuno............

La seconda comincia così:

 Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità,
e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità,  a causa della
verità che rimane in noi e sarà con noi in eterno....

Prosegue così:

E ora
prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che
abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore:
camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da
principio è questo: camminate nell’amore.

E finisce così:

 Ti salutano i figli della tua sorella, l’eletta.


L'opinione comune e colta è che la Signora eletta da Dio sia un riferimento alla comunità alla quale la lettera è rivolta. Non una persona, ma un gruppo di persone. Però si tratta di una lettera molto personale, molto diversa da quelle di Paolo - che sono essenzialmente dottrina. Questa è più una lettera privata: il Presbitero (Giovanni, l'autore) si rammarica per non aver visto la signora ed i  suoi figli per lungo tempo, dice di avere tante cose da dire e si augura di poterlo fare presto di persona anzichè per lettera.

Sembra una lettera di un amico ad un amico (o amica) più che quella di un leader spirituale al suo gregge bisognoso di guida e conforto.

Ecco, io non voglio in questo caso mettermi contro gli studiosi e i biblisti perchè - ad onor del vero - questa lettera la conosco appena. Ma... e se la Signora Eletta fosse una persona?

martedì 24 luglio 2012

ANCORA SULLA GENESI DI UOMO E DONNA

(@ Melafragola)

E' mia opinione che la desessualizzazione di cui parli nel tuo commento precedente non sia che una conseguenza.
Quello che il Cristianesimo (o meglio, la corrente del cristianesimo che ha "vinto", perchè gli gnostici no di certo, per esempio) e le altre religioni monoteistiche e patriarcali vogliono davvero cancellare non è il sesso, ma la Donna.  Il sesso, va da se, essendo unione tra uomo e donna non può che essere peccaminoso, perchè  obbliga gli uomini - creati ad immagine di Dio (soltanto loro, la donna no! la donna al massimo è creata ad immagine dell'uomo e con lo scopo di servirlo) e pertanto santi e puri,  a contaminarsi con la donna, meretrice, peccatrice e preda prediletta ed  arrendevole del demonio.

La Bibbia riporta due racconti diversi della creazione degli esseri umani. Nel capitolo 1 dice solo che crea uomo e donna "a nostra immagine, a nostra somiglianza" Ma nel capitolo 2 dice cose molto diverse.


allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente (Gn 2,7)


...ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. [21]Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.[22]Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. [23]Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta» (Gn 2, 20-23)

Ora.
Adamo ed Eva di J.H. Fussli
Prima di tutto: come diavolo è avvenuta la creazione degli esseri umani? Tutti e due insieme a immagine degli dei, o prima l'uomo e poi la donna destinata solo ad essere "un aiuto che gli fosse simile"??
E poi: cos avuol dire che si chiama "donna" perchè è stata tolta dall'uomo??
Non avete la sensazione qui ci sia una volontà di cancellare la dignità femminile fin da subito? Fin dai primi passi delle scritture? Che vuoi, tu, che sei solo una costola, creata per servire? (pardon, per aiutare)

E subito dopo....la domanda che mi viene spontanea è "uomini, ma di cosa avete paura?"
Che cosa c'è di tanto spaventoso in una donna da doverla eliminare, minimizzare, cancellare, privare di qualunque scopo positivo?

MA il seguito della Scrittura è ancora meglio.... sempre per me, che NON sono una biblista.
Il capitolo due continua così:


Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. (Gn 2,24)

A parte il chiaro riferimento ad essere una carne sola, il cui significato mi pare abbastanza ovvio e rimanda al famoso "siate fecondi e moltiplicatevi"...  fate attenzione a questo punto: L'uomo abbandonerà suo padre e sua madre. MA quali padre e madre, se è il primo uomo ad essere stato creato??? Non ce l'ha un padre e una mad......... ops! Aspettate un attimo... un'idea tremendamente eretica si sta facendo strada dentro di me.....
Ecco!!!!! Ma certo!! Non può essere che così!!


L'uomo abbandonerà gli unici padre E MADRE che conosce: quelli celesti. 
El e Asherah. I suoi genitori divini. Due. Maschio e femmina. Padre e Madre.







lunedì 23 luglio 2012

LO HIEROS GAMOS

Hieros Gamos significa Nozze Sacre, o Unione Sacra.

E' un termine che indica precisamente e specificatamente un tipo di unione fisica e sessuale, esplicita, in cui si attua il congiungimento tra due elementi, uno maschile e uno femminile.

Le origini dello Hieros Gamos (la parola è greca, le origini non necessariamente) datano molto indietro nel tempo, e si riferiscono all'unione rituale di un Uomo - spesso un re- con una Donna-Sacerdotessa. Questo rito aveva lo scopo di celebrare e invocare la fertilità della Terra.

Inoltre esiste una antica concezione del divino che implica che la Donna - stante la capacità di portare la vita nel grembo - sia "più vicina" alla divinità di quanto un Uomo possa mai sperare di arrivare. Il congiungimento di un uomo con il divino avviene appunto attraverso la pratica dello Hieros Gamos: una unione fisica e spirituale che porta, al proprio culmine, un uomo non solo al cospetto del suo Dio, ma anche ad "incarnare" il suo Dio, così come la Donna incarna la Dea.

Nelle religioni antiche lo Hieros Gamos è spesso citato, e praticato non solo tra umani ma anche tra divinità. El e Asherah, Iside e Osiride, Ishtar e Tammuz, Venere e Adone.... Gesù e Maddalena???

La "mia Maria", Maria Maddalena è legata al concetto di Hieros Gamos a causa del rito dell'unizone avvenuta nella casa di Betania.

Nella tradizione ebraica, così come in quella cananea, sumera, babilonese... l'unzione rituale del Re prescelto avviene esclusivamente ad opera della Sacerdotessa Reale, o dalla Sposa Reale, che incarna in quel momento il ruolo di Iside.  L'unzione rappresenta la scelta, la preparazione dell'Uomo per un destino molto importante. La Sacerdotessa unge il capo, i piedi e i genitali del prescelto, dell'"eletto" (dell'unto, si dice, no? il christos, appunto) come preparazione al rito vero e proprio, durante il quale LEI gli avrebbe conferito la regalità attraverso l'unione sessuale. Il prescelto era pervaso dal potere del Dio e la Donna Sacerdotessa di quello della Grande Dea, e solo attraverso questo rito il Re avrebbe potuto vedersi riconosciuta l'autorità di regnare.

Qualcosa di simile a quello che succede al giovane Artù quando corre contro il Re Cervo, nel libro di M.Z. Bradley. E' solo un romanzo, ma rende molto bene l'idea, e si basa comunque su una tradizione reale ed esistente, dimostrando peraltro come popoli molto distanti tra loro (celti e cananei....) condividessero un comune sentire.


Tra gli antichi pagani (e anche non troppo antichi, alcuni dicono che anche oggi si pratichino riti simili), il rito dello Hieros Gamos era conosciuito ed accettato. Non solo: esso rappresentava l'equilibrio, la simbiosi e la necessità di entrambi i principi generatori: quello maschile e quello femminile. Mancando uno dei due, non ci sarebbe potuta essere vita, gioia, fertilità. 


Gli vogliamo dare torto? No, dico!
Che ci provassero, i patriarchi, a generare soltanto col proprio seme!


Inoltre le Nozze Sacre (incluse quelle di Gesù e Maddalena) rappresentano e simboleggiano l'unione del Logos (la ragione o coscienza, maschile) con la Sophia (la saggezza, o anima, femminile). Maddalena rappresenta appunto Sophia, la saggezza compassionevole. Nelle correnti cristiane più gnostiche, Sophia è il soffio divino, diciamo qualcosa di simile allo Spirito Santo. Solo che Sophia è femmina. Se questo fosse riconosciuto, se a quello che oggi chiamiamo Spirito Santo fosse riconosciuta la femminilità, questo riporterebbe armonia nella altrimenti squilibrata e disarmonica Trinità cristiana: un padre, un figlio e..... ?? Suvvia, cosa manca? Un altro maschio? 





giovedì 19 luglio 2012

ASHERAH LA DEA CANCELLATA

A qualcuno potrà sembrare strano, ad altri sconvolgente.
Ma sembra proprio, ma proprio proprio proprio, che Dio, "El", il Dio-maschio-unico delle religioni della nostra tradizione recente avesse una moglie.... prima di diventare il dio-maschio-unico, in tempi più antichi, quando gli uomini sapevano cos'era l'equilibrio.

Oh yeah.
Il Signor Yahweh e Signora.
El e Asherah

Ai suoi "esordi" essa è conosciuta dalla popolazione degli Ungarit come   Nostra Signora Athirat dei Mari, più comunemente tradotto come Colei che cammina sul mare. Una ltro dei suoi attributi è La generatrice degli Dei. E' infatti detto che essa abbia generato 70 figli, guarda caso gli stessi 70 figli di El (Dio).
Essa è conosciuta anche come Elat, che significa semplicemente Dea ed è il femminile del termine El.

Tra gli ittiti è nota come Asherdu, ed è la consorte di Elkunrisa, nome ittita/ungarico che deriva da El-qan-ashra: El Creatore della Terra.

Asherah
Asherah (identificata anche come Ishtar Astarte in tempi e luoghi diversi) è la Grande Madre Semitica.
Nella Bibbia, il libro di Geremia la identifica come La Regina dei Cieli.
In una iscrizione risalente all' VIII secolo a.C., alcuni studiosi hanno rinvenuto una richiesta di benedizione rivolta a Yahweh e la sua Asherah, ed hanno così identificato la Dea come sua compagna , e con pari potere e dignità, del suo più famoso consorte. Una vera "coppia divina".

Nel libro dei Re, inoltre, c'è un riferimento - uno solo, ma chiaro - ad una statua di Asherah posta all'interno del Tempio di Gerusalemme, indicando così che la Signora aveva spazio finanche nel luogo più sacro.

Il problema di riferirsi a El (o in seguitoYahweh) e Asherah come a una "coppia divina", risiede nel fatto che notoriamente una coppia che pro-crea... lo fa attraverso la pratica del sesso. Li, a mio avviso, è semplice arrivarci anche con un ragionamento al contrario: se siamo stati creati ad immagine di Dio, e noi procreiamo grazie al sesso, significa che la fonte dalla quale siamo stati copiati..... fa uguale.
Altrimenti non saremmo ad immagine di niente, no?
E pensate quanto sarebbe più semplice ed anche più logico, per così dire, se il versetto biblico recitasse
"Ed El disse alla sua Asherah: facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza"
Avrebbe senso, vi pare?

Non capirò mai perchè questo venga considerato svilente o blasfemo.
Una coppia di Dei in equilibrio ed armonia tra loro, che pratica lo hieros-gamos (che infatti alcuni dicono abbiano "inventato" propro El e la sua Asherah) al fine di dare inizio a tutto ciò che esiste in cielo ed in terra... e che ne sono talmente appagati da decidere di far dono alle loro creature della stessa straordinaria possibilità... il congiungimento sacro, l'unione che crea la Vita. L'Amore nella sua forma fisica.

Non so a voi, ma a me pare non solo infinitamente più bello ma anche decisamente più plausibile di un Dio incorporeo, mono-sessuato ed in ultima istanza infinitamente solitario che decide in 7 giorni di fare cieli e terra con la parola...

Comunque, la bellezza che per me è così chiara, evidentemente non è stata vista da tutti. Di qui il tentativo, riuscito alla grande direi, di cancellare o comunque minimizzare la presenza della Dea all'interno della Bibbia (non parliamo poi di quello che i Vangeli fanno alle donne...). Quelle stesse scritture sacre che hanno improntato di se' la vita di tutto l'occidente da oltre 2 millenni. Una bella operazione di marketing, no?
Di fatto ancora oggi alcuni studiosi più, diciamo, tradizionali e conservatori, traducono la parola Asherah non come un nome proprio, ma come il nome di una cosa (!!). L'asherah sarebbe una sorta di albero consacrato, un palo sacro, un oggetto di venerazione.

"Né l'iconografia né il testo ci obbligano ad interpretare la relazione tra "Yahweh ... e la sua Asherah" nel senso di una relazione (sessualmente sancita) di due forze che sono accoppiate, e così imporci di conferire ad asherah la condizione di compagna. L'"asherah di Yahweh" non ha lo stesso rango di Yahweh, ma è piuttosto un'entità di mediazione, che porta la sua benedizione ed è concepita mentalmente nella forma di un albero stilizzato che era così subordinato a Yahweh" (Mark S. Smith, John Day, Andre Lemarie e altri)

E tanti saluti all'equilibrio.
Addio devozione, amore, piacere, consolazione, femminilità, compassione...
Benvenuti patriarcato, punizione, peccato, paura, inferno.